L’acqua – elemento essenziale per la sopravvivenza – “porta con se”, oltre alle sue caratteristiche organolettiche, molte responsabilità legali associate alla sua potabilità.
Spesso mi ritrovo a parlare con Clienti che non hanno un quadro molto chiaro sul chi sia “il responsabile dell’acqua erogata dal rubinetto”
(ti parlo essenzialmente di Clienti che abitano in condomini) e siccome la chiarezza non è mai troppa (soprattutto quando parliamo di acqua potabile) ho deciso di dedicare un approfondimento nel nostro Blog.
Iniziamo dalle basi; proviamo a percorrere insieme il tragitto che l’acqua compie fino ad essere estratta dal rubinetto di casa, per capirne in maniera corretta Chi ne è responsabile passaggio per passaggio.
Ipotizziamo questo percorso: acquedotto – rete di tubazioni – contatore idrico – cisterna condominiale – rubinetto di casa.
La normativa in materia di responsabilità sulle acque destinate all’uso potabile e responsabile dell’acqua
Iniziamo a chiarire che la normativa sulla potabilità dell’acqua è disciplinata dal d.lgs 31/2001, il quale attua la direttiva 98/83/CE applicata a tutte le acque destinate all’uso potabile per la preparazione di cibi e bevande, sia in ambito domestico che nelle imprese alimentari, a prescindere dal dal tipo di fornitura.
La Direttiva introduce norme intese a proteggere la salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, inoltre:
- stabilisce i requisiti di igiene per i materiali, oggetti, reagenti chimici e mezzi di filtrazione e trattamento che entrano in contatto con le acque potabili;
- migliora l’accesso di tutti alle acque destinate al consumo umano, in particolare assicurandone l’accesso ai gruppi vulnerabili ed emarginati, migliorandone l’accesso per chi già ne beneficia e promuovendone l’uso dal rubinetto;
- introduce la valutazione e la gestione del rischio dei bacini idrografici per i punti di estrazione di acqua potabile e dei sistemi di fornitura, così come la valutazione del rischio dei sistemi di distribuzione domestica;
- migliora la trasparenza sulle questioni relative alle risorse idriche e l’accesso a informazioni aggiornate da parte dei consumatori.
Il quadro normativo indica nell’Ente Acquedotto il responsabile dell’acqua – della sua potabilità – che dovrà sottoporre l’acqua alle verifiche sistematiche sancite dalla Normative.
Per capirci: far si che l’acqua sia potabile è una responsabilità dell’Ente, ma non al 100%: dipende da in che “fase” del percorso – che la porterà ad uscire dal nostro rubinetto – è la nostra acqua.
L’Ente acquedotto infatti è il Responsabile della potabilità dell’acqua fino al contatore che poi la smista verso la sua destinazione, il contatore condominiale in questo caso.
Le responsabilità dell’Amministratore del Condominio.
L’acqua, una volta giunta al contatore non è più una responsabilità dell’Ente Acquedotto, ma diventa un onere dell’Amministratore del Condominio, che hai il dovere di controllare il rispetto dei valori dell’acqua imposti dalle legge, dal contatore fino al rubinetto.
L’Amministratore infatti è il responsabile del corretto funzionamento, della manutenzione e del rispetto degli oneri di legge della Cisterna Condominiale; l’impianto idrico che distribuisce in maniera omogenea l’acqua tra i condomini.
Un qualsivoglia problema alla Cisterna Condominiale può inquinare l’acqua derivante dall’Ente Acquedotto, rendendola incompatibile con gli standard imposti dalla legge per la sua potabilità.
Il depuratore è responsabile della potabilità dell’acqua?
Assolutamente no.
Ecco un altro mito da sfatare quanto prima.
I “depuratori dell’acqua” (sistemi di trattamento acque) non sono responsabili della potabilità dell’acqua.
La normativa in materia infatti impone l’obbligo di installazione dei sistemi di trattamento acque su acque potabili.
Se l’acqua non è potabile, la legge vieta l’installazione dell’Impianto.
Gli Impianti Solpur® ad esempio sono muniti di sistemi battericidi che certamente influiscono in maniera positiva sulla qualità dell’acqua, ma se questa non arriva potabile non è l’impianto che può intervenire in tal senso.
E la presenza di un impianto di trattamento acque privato non svincola l’amministratore del condominio dagli oneri di legge sopra indicati.
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[…] Il problema sta in quello che gli studiosi definiscono “l’ultimo miglio”. Come ho già scritto nell’approfondimento dedicato l’’acquedotto è responsabile della qualità dell’acqua solo fino al suo […]